I pronomi personali, soggetto, oggetto e riflessivi


I pronomi personali sono indispensabili per capire chi parla, a chi è rivolto il discorso e chi o cosa è oggetto di quel discorso.

I pronomi personali possono essere soggetto o complemento, a seconda della funzione che svolgono.

I pronomi personali soggetto

I pronomi soggetto svolgono la funzione di soggetto:

io mangio la mela.

La terza persona singolare richiederebbe l’uso di egli/esso o ella/essa, ma ormai nell’utilizzo corrente è più frequente sentire frasi come:

Lui è l’amico di cui ti parlavo.

Oppure

Lei è mia sorella.

I pronomi personali complemento

I pronomi complemento possono essere diretti, hanno cioè la funzione di complemento oggetto oppure indiretto, implicano quindi il complemento di termine.

Noi lo vediamo – complemento diretto (complemento oggetto)

Noi gli parliamo – complemento indiretto (complemento di termine)

I pronomi complemento diretti possono essere atoni o tonici. C’è una leggera differenza se dico:

io ti cerco

oppure

io cerco te

Nel primo caso è una semplice constatazione, un’azione che compio senza indicare nulla di speciale.

Nel secondo caso invece l’attenzione è su quel “te”. Vuol dire che io non cerco qualcuno a caso, ma proprio te. È una frase un po’più marcata.

Anche i pronomi complemento indiretti possono essere atoni o tonici. Io posso dire:

mi piace la pizza, la mangio tutti i giorni.

Oppure

A me piace la pizza, a te?

Nel primo caso, è una semplice constatazione, descrivo una mia abitudine, nel secondo caso invece sottolineo un mio gusto personale e vorrei conoscere quello del mio interlocutore.

Per quel che riguarda la terza persona del pronome complemento può avere diverse forme:

io vedo lui – lo vedo

              lei – la vedo

              loro – li vedo (masc) / le vedo (fem)

io parlo a lui – gli parlo

               a lei – le parlo

               a loro – parlo loro/gli parlo (meno corretto, ma utilizzato spesso)

I pronomi riflessivi

Vi sono infine i pronomi riflessivi, questi si usano con i verbi riflessivi. C’è differenza nel dire:

io lavo i piatti

oppure

io mi lavo tutte le mattine prima di andare al lavoro.

Nel secondo caso il verbo non è lavare, ma lavarsi.

La forma atona alla terza persona singolare (si) esprime sia la funzione di complemento oggetto (Anna si pettina) sia quella di complemento di termine (Anna si è comprata una giacca nuova).

La forma tonica è sé oppure se stesso.

Luca ha molta stima di sé (sé stesso)

Luigi e Marco pensano solo a sé.

La forma sé può essere usata sia al maschile, che al femminile, al singolare e al plurale.

Results

#1. Io ___ vedo tutti i giorni.

#2. Non voglio più sentir__ , è proprio antipatica!

#3. Io __ sveglio sempre alle 8.00.

#4. Dov’è Marco? ___ devo parlare.

#5. Dov’è Anna? ___ devo parlare.

#6. Paolo é egoista. Pensa solo a __ .

#7. Io e mio marito amiamo viaggiare. ___ piace soprattutto la montagna.

#8. Io __ sono sempre piaciuto.

Finish

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